La pezzata rossa italiana: razza a triplice utilizzo
Pezzata rossa friulana la storia
La pezzata rossa friulana nasce nel 1870 da un incrocio piuttosto curioso tra una razza autoctona - detta appunto friulana e riconoscibile dal mantello frumentino, e la razza Simmental pezzata rossa proveniente dalla Svizzera. Un incrocio particolare che ha permesso di creare una nuova razza adatta al triplice utilizzo: lavoro, carne e latte. |
Con il tempo si è scelto di migliorare la razza per esaltare la qualità dei prodotti: l’incrocio con i tori francesi di razza Montbeliarde per il latte e tori di razza Bavarese e Austriaca per la carne.
Origine e territorio
Il Friuli è, soprattutto a livello storico, un territorio che sceglie di proporre razze di carne bovina capaci di adattarsi a diversi usi. La morfologia è un elemento altamente discriminante che permette all’agricoltura e all’allevamento di selezionare capi resistenti e forti.
La pezzata rossa è l’esempio che, più di molti altri, dimostra la necessità di sviluppo di razze bovine dal duplice utilizzo carne e latte soprattutto se si sceglie di fare un salto indietro nel tempo e immaginare il 1800, quando gli animali erano utilizzato soprattutto per il lavoro e serviva ottimizzare ogni tipo di risorsa.
In Friuli l’allevamento è un affare complesso, i paesaggi sono scoscesi e le temperature piuttosto rigide, serve dunque permettere agli animali di adattarsi al territorio e al tempo stesso essere liberi di muoversi tra una collina e una montagna. |
La razza ha un legame molto particolare con la storia. Scorrendo a ritroso si ritrova un documento datato 1986 che trasforma la Pezzata Rossa Friulana in Pezzata Rossa Italiana, in seguito alla rapida diffusione su tutto il territorio e per effetto del DPR n. 1134 del 1986.
La Commissione zootecnica intorno al 1800 inizia a selezionare la razza adoperando alcuni incroci con tori più o meno possenti e mantenendo inalterate le qualità del latte, elemento indispensabile per crescere vitelli sani e in forza.
Con il passare del tempo, l’interesse verso il triplice - e ottimo - utilizzo si divulgò nel territorio sino a raggiungere il Veneto, la Toscana e le città di Venezia e Trieste, sino al 1914 quando l’arrivo della guerra blocca tutto e sposta l’attenzione.
Nel 1926 si sceglie di ricostruire la razza e riparte tutto il processo memori del potenziale che era stato creato in precedenza. La II Guerra Mondiale non intaccò in alcun modo il patrimonio bovino friulano e negli anni successivi si scelse di iscrivere la razza nel libro genealogico così da sottoscrivere usi, attitudini e caratteristiche, le vacche pezzate rosse diventano così, a tutti gli effetti parte del patrimonio rurale italiano.
Pezzata rossa italiana e caratteristiche
La forza intrinseca della pezzata rossa è diventata con il tempo, un caposaldo della razza che, grazie a questa particolare caratteristica ha permesso di ampliare il suo raggio di utilizzo: un tempo solo friulana, anni dopo espatriata oltre regione raggiungendo circa meno quasi tutta l’Italia.
Le caratteristiche fisiche le hanno attribuito un altro nomignolo il bue cavallo e la ragione è presto detta: una stazza imponente, forte e resistente rustico e dinamico allo stesso tempo, grazie alla forza relegata alla struttura scheletrica e alle articolazioni.
Pezzata rossa italiana caratteristiche fisiche
Rustica, fertile e longeva, la vacca pezzata rossa si presenta come resistente e prolifica.
Il mantello rossiccio, più scuro e tendente al marrone nei maschi, è appunto a macchie e detto pezzato rosso. Il peso dell’animale adulto arriva alle 11 quintali per il maschio e poco meno di 7 per le femmine, con un’altezza che oscilla tra i 150 e i 140 cm. |
Gli allevamenti pezzata rossa italiana presenti in Friuli e nel resto del Bel Paese possono vantare la presenza di animali resistenti e ottime fonti di reddito.
Insomma, un animale imponente! Nonostante la mole, la figura nel suo complesso si presenta armonica, sia sotto l’aspetto della taglia e del peso, sia a livello di colori: muso bianco e corna giallo ceroso completano l’estetica di una razza adatta a diversi utilizzi.
Il latte è ricco e ottimo per la crescita dei vitelli, la carne marezzata e succulente per la preparazione di tagli più o meno pregiati, e l’uso - ormai piuttosto obsoleto - nei campi agricoli.
Pezzata rossa da carne
Facile dire carne buona, ma nello specifico cosa si intende? Prima ancora di riconoscere e approfondire i tagli di carne serve risalire alla razza dell’animale e scoprire pregi e difetti. Le mucche pezzate rosse, ad esempio, permettono di ottenere carne marezzata al punto giusto, ancora di più se l’animale è allevato libero di pascolare. La sua attitudine al lavoro, scritta nel DNA, gli permette di muoversi in libertà e restituire tagli di carne pregiati e succosi.
La questione marezzatura è un elemento sostanziale che trasforma alcuni particolari tagli di carne di manzo in una vera e propria esperienza, ancora di più quando si tratta di territori vicini alla Toscana dove la carne al sangue è una vera e propria prelibatezza.
Senza nulla togliere alle altre regioni d’Italia che riescono a creare tartare e sughi di tutto rispetto. Insomma, quando si tratta di carne, è complesso allontanarsi dall’eccellenza, di qualsiasi piatto si tratti.